Playlist dell’ignorantia


La playlist della settimana in libera associazione di idee, suoni e visioni.

Tame Impala – “Lucidity

No, non sono i Beatles e nemmeno i Pink Floyd di Barrett, sono quattro australiani “ripresi” da una telecamera inserita in un pallone sonda. Il mal di testa è compreso nel video. «Lucidity, come back to me!».

Deerhunter – “Desire Lines

Della somiglianza con Rebellion (Lies) ne hanno parlato un po’ tutti, anche io; comunque la “Nothing Ever Happened” di Halcyon Digest inizio a metterla nella playlist che brucerò come Best of 2010.

Sufjan Stevens – “I Want to Be Well

Sufjan che sfoggia dei «fucking around» è assurdo quasi quanto il mio prete che pogava ai concerti dei MK. Opera retrofuturista che mette in scena il meglio/peggio della musica di Stevens e del panorama contemporaneo. Mezza delusione, poteva essere il disco dell’anno.

Klaxons – “Flashover

Sarei curioso di ascoltare l’album rifiutato dalla Polydor perché troppo sperimentale per fare il botto, dato che questo per quanto ripulito non l’ha fatto. Stanchi delle next big thing? Bah, fossero tutte di questo spessore…

Mew – “Do You Love It

Inedito tratto dalla raccolta in uscita ad Ottobre. Certo non regge il confronto con quanto contenuto in “No More Stories…”, ma quello era il miglior disco del 2009, non possiamo chiedere di più…peccato.

Grinderman – “When My Baby Comes

Alzi la mano chi ha creduto nel progetto parallelo di Nick? Nessuno? Nemmeno io. Il sequel in realtà convince di più rispetto all’esordio, anche se le emozioni risiedono in altre Caverne…

Slint – “Washer

Riascoltando Spiderland (10/10) e tornando in tema “bruciare playlist” questa è li che aspetta sotto la voce isola deserta. Analitica dell’emozione: brividi diffusi con picchi a 1.06, 6.01 e 6.50…